Luca, hai avuto la fantastica opportunità di giocare in nazionale. Come ti sei trovato in questa esperienza e cosa ha rappresentato per te?
Penso che giocare in nazionale sia stato un sogno che si è avverato dato che qualsiasi giocatore penso che speri un giorno di indossare quella maglia. Sicuramente il merito va anche a tutte quelle persone che come Mr Bottacini, società e tutti i miei compagni, mi hanno aiutato in un percorso di crescita e hanno creduto in me fin dal primo giorno.
Sicuramente il percorso è stato molto costruttivo e mi sono confrontato con giocatori di altissimo livello e con due grandi allenatori in un ambiente fantastico.
Il supporto più grande immagino sia quello della tua famiglia. Da anni sempre presenti e sempre numerosi sugli spalti. In uno dei tuoi ultimi goal tua nonna si era emozionata. Quanto è importante per te il loro appoggio?
Diciamo che quest’anno con l’infortunio, vivere le partite da fuori è stato ancor più difficile dell’anno scorso e sicuramente anche per la mia famiglia che è sempre presente, è facile emozionarsi. Per me il loro appoggio significa molto.
Poi penso che qui a Russi ci sia uno spirito di appartenenza che ci contraddistingue e soprattutto in casa, con un tifo così caloroso, ci rende una squadra ancora più competitiva e in dovere di vincere.
Mister passo a te. Luca fin da subito si è dimostrato essere un giocatore fondamentale per la squadra. Che aspettative hai nei suoi confronti ?
Altissime e lo sa. E’ una grande responsabilità per un giovane della sua età, 2002, ma ha tanta personalità e questo fa sì che possiamo spingere entrambi nella stessa direzione. E’ un ragazzo serio ma pieno di energia e di entusiasmo e proprio lì deve lavorare, sul non far mai spegnere quella fiamma e quel fuoco perché le sue prestazioni passano dalle interpretazioni di una gara e deve essere sempre di alta intensità. Soprattutto ribadisco in termini di energia perché lui per noi spinge come propulsore, per cui è fondamentale.
C’è stato un momento della partita in cui hai pensato che avremmo potuto non farcela?
No, sincero. Con i ragazzi l’ho detto. Bastava sbloccarla con un episodio. Dal punto di vista della gestione della gara penso che abbiamo sempre mantenuto alta l’intensità e la voglia di vincere ci ha contraddistinto fino alla fine.
Ufficio Stampa Russi C5