Andrea, hai creato la società e hai giocato in squadra fin dal giorno zero. Cosa rappresenta per te il Russi Calcio a 5 e quali obiettivi ti sei dato per questa società?
Tutto vero. Sono 6 anni e ci tengo a specificare che non ho fatto tutto da solo. L’idea nacque nel 2016 con Davide Gallamini, che fu anche la persona che mi fece conoscere 14 anni fa il Mister nel fu Ravenna Calcio a 5. Dopo abbiamo portato avanti l’idea nel 2017 con Andrea Balducci, Filippo Grapopardo e tutti i nostri “vecchi” e se siamo dove siamo oggi, per me significa tanto, a volte troppo.
Vogliamo fare in modo che questa realtà, come tutte le creature, cresca e diventi matura, abbia il suo futuro nel tempo.
Il lavoro è tanto da fare, a livello societario, sportivo, ci vogliono persone, risorse economiche, tanta pazienza e bisogna continuare a lavorare. Speriamo di continuare a lavorare e continuare a crescere.
In questi 6 anni da estremo difensore del Russi, ci sono delle partite che proprio non dimenticherai mai?
Sicuramente ce ne sono. Penso alle più significative di tutti gli anni, le ultime due della serie D in casa contro il Romiti e fuori contro il Campanella per l’ultima giornata.
In C2 l’ultima giornata a Castel San Pietro dove abbiamo vinto.
In C1 con il Modena in casa pareggio 4-4 e pubblico sugli spalti super gremito.
In serie B il primo anno la salvezza a Cagli la partita più importante ma ricordo bene anche il derby contro il Cesena giocato in casa, poi direi l’anno scorso è stato molto bello vincere i play off a Pro Patria.
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Mister passo a te. Come ti trovi ad avere in squadra ed allenare una figura come quella di Andrea?
Non è semplice per me ma soprattutto per lui. La sua testa è dedita completamente al Russi e a tutte le minime e grandi necessità che ha il Russi per poter resistere quindi è sempre concentrato verso la società ma perde qualcosa dal punto di vista di allenamento, concentrazione, attenzione. Poi quando inizia la partita “si accende” e dopo un periodo iniziale quest’anno, sta facendo molto bene.
Passando a un commento sulla partita.. Nel primo tempo ci siamo adattati al modo di giocare degli avversari, abbiamo tenuto dei ritmi non particolarmente elevati e questo ha avvantaggiato loro. Mentre nel secondo tempo la nostra squadra era chiaramente in difficoltà. Ti risulta?
Mi risulta. Noi siamo una squadra che ha un’identità ben precisa, ha un’appartenenza forte e non può snaturarsi e venire meno queste prerogative che sono fondamentali per potersi esprimere e avere delle performance a cui noi abbiamo abituato il pubblico e noi stessi.
Dobbiamo andare verso il prossimo obiettivo con i giusti atteggiamenti e rinnovando l’umiltà che vuol dire avere rispetto di ciò che hanno creato questi ragazzi che è una cosa meravigliosa, soprattutto in un momento storico dove nessuno si prende la responsabilità e i giovani non hanno voglia di investire tempo e spendere se stessi quindi per me va ad avvalorare ancora di più quello che hanno realizzato. Poi soprattutto questa squadra deve essere cattiva, nel senso di sapere perché stanno competendo, dove dobbiamo andare e per chi lo stiamo facendo perché ci sono tante persone che ci fanno sentire il loro affetto e il loro sostegno continuamente e non dobbiamo tradirli mai.
Il loro numero 3 Sachet ha giocato in serie A, com’è stato vedere un giocatore di un’altra categoria e come hai visto i nostri ragazzi nei suoi confronti ?
Per la prima volta ho visto i ragazzi un po’ timorosi, hanno trattenuto la nostra aggressività soprattutto a livello difensivo e questo ha favorito l’esperienza di giocatori che hanno determinato la gara con tanta esperienza e maestria nel gestire i momenti difficili.
Ufficio Stampa Russi C5